TERAMO – Smentisce l’esistenza del giallo o di altra dietrologia, il sindaco Brucchi ma rinvia lo stesso ai prossimi giorni la divulgazione pubblica degli indici di vulnerabilità delle scuole comunali. La motivazione addotta dal primo cittadino è che non ci sono tutti i risultati. Sì, ancora oggi, mancano all’appello l’esito di 5 verifiche e Brucchi vuole attenderli tutti prima di renderli noti. Il sindaco è intervenuto con una nota per ricordare, semmai ce ne fosse stato bisogno, che «la questione è troppo seria ed importante perché la si possa ridurre a mistero o intenzione di occultar», ricordando che «la comunicazione dovrà essere precisa e non lasciare spazio ad interpretazioni varie». Soltanto allora, ci sarà il confronto con il Consiglio Comunale e con i vari comitati, «in qualsiasi momento e senza remore di sorta: non mi sono mai tirato indietro ad alcun confronto – dichiara Brucchi – soprattutto per tutte le questioni relative e connesse al terremoto». Ma un primo parziale confronto il sindaco già lo ha avuto questa mattina con le dirignti scolastiche. E’ lui stesso ad ammetterlo, riferendo che sono state discusse «le modalità cui attenersi per gli interventi eventualmente da mettere in atto una volta noti i dati». Qualcosa di positivo, però, per Brucchi c’è: «Nelle 30 scuole comunali, dell’infanzia, elementari e medie, che interessano circa 4.300 studenti, le verifiche statiche, alcune delle quali sono state ripetute, hanno dato esito positivo. Adesso per stilare un piano di intervento, basterà incrociare questi con i dati della vulnerabilità, pronti a giorni».
Il sindaco annuncia anche di aver chiesto al presidente della provincia, Renzo Di Sabatino, l’istituzione di una Commissione congiunta tra i due enti, al fine di programmare le attività di intervento nella maniera più efficace ed opportuna.
Un passaggio Brucchi lo riserva anche alle polemiche sull’assenza del Comune alla seduta della Commissione consiliare di questa mattina: «Il dirigente competente (Remo Bernardi, ndr) aveva chiesto di poter rinviare ad altra data la riunione, vista la concomitanza con altri pregressi e non rinviabili impegni. La sua richiesta non era stata accolta e pertanto non ha potuto partecipare all’incontro».